Italia
La lavorazione del vetro artistico, tramandata nei secoli dalla repubblica Serenissima, si insidiò nell’isola di Murano. Nel 1295 si decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già prima dell'anno mille, fossero trasferite a Murano per motivi di sicurezza.
Albino Carrara nato a Murano il 17/05/1913 figlio di Antonio Carrara e Orsola Fuga in tenera età cominciò a lavorare il vetro; all’epoca infatti i bambini cominciavano presto il lavoro e a Murano imparavano L’antica arte della lavorazione del vetro artistico.
Sono anni difficili e non si diventa maestro vetraio senza aver prima seguito un lungo tirocinio faticoso. Infatti cominciò il lavoro come garzone nelle varie vetrerie dell’isola. Nel 1935 lavorò a Ferrara presso la Vetreria di Ferrara come leva pareson (termine Francese che indicava il compito di levare il vetro dal crogiuolo).
Dopo l’esperienza Ferrarese tornò a Murano nell’anno 1937 dove fu richiesto dalla Vetreria V.A.M.S.A. (Vetreria Artistica Muranese Società Anonima), dal maestro Alfredo Barbini dal quale apprese nuove tecniche sulla lavorazione artistica del vetro. Fatta incetta di questi insegnamenti, nell'anno 1945 fu richiesto dalla vetreria Ferro & Lazzarini, cominciò così la sua attività di primo maestro, come produzione ordinaria, ma sopratutto come inventiva di oggetti prodotti e ideati dal Maestro Albino Carrara, gli oggetti a tutt’oggi vengono riprodotti.
Erano gli anni cinquanta, Murano era in auge, si stava scrivendo un importante capitolo della storia dell’arte vetraria, numerosi artisti si avvicinarono all'arte Muranese, pittori e scultori come: Pablo Picasso, Fioravante Seibezzi, Ezio Rizzetto, Aldo Bergamini, Le Corbusier, Gino Krayer, Alexander Calder, Georges Braque, Marc Chagall, Lucio Fontana, Virgilio Guidi, Giò Ponti e Franco De Boni.
Quest’ultimo sotto la guida di Carlo Scarpa iniziò l'attività di designer del vetro con particolare riferimento al settore dell'illuminazione. Collaborò con la vetreria Ferro-Lazzarini, dove seguì per un periodo Albino Carrara, “un maestro vetraio veneziano che aveva lavorato con Picasso e Cocteau, dal quale ho appreso i segreti della soffiatura e della lavorazione del vetro artistico.”[1]
Paolo Carrara nato a Murano il 07/04/1940 figlio di Albino Carrara e di Mis Cipolat Antonia.
Paolo inizia da giovane ad amare la materia vetrosa che il padre, Albino, con la canna prendeva dal crogiuolo dentro la fornace e con movimenti precisi animava dando forma ed espressione a quella materia che sembrava dovesse cadere a terra tanto era liquida.
"Quando avevo tempo libero nel pomeriggio, andavo nella vetreria a guardare la lavorazione, a volte ci provavo anch'io; mi viene da ridere pensando a quel periodo, mi avvicinavo al forno con la canna per levare il vetro ma non ci riuscivo, il calore era troppo insopportabile, il vetro non si attaccava alla canna: chissà perché ci riproverò domani."
"Poi pian piano mi riusciva a fare qualcosa, mi stava nascendo dentro la voglia di creare quello che ti passa per la testa, gioia, paura, emozioni: erano i miei primi contatti con il vetro, mio papà accortosi della mia passione cominciò a farmi capire che non era da sottovalutare quella materia, dicendo di stare molto attento perché quando il vetro è freddo taglia e quando è caldo scotta! Pian piano poi mi spiegava le sue esperienze acquisite nel tempo ma con tanta passione. Finalmente il mio sogno si stava realizzando."
Paolo Entrò nella famosa vetreria Ferro & Lazzarini come apprendista nel reparto lampadari. Poi con l'aiuto di un vecchio maestro molatore imparò a lavorare il vetro a freddo (con le mole). Il vecchio maestro gli disse che la moleria non era meno importante della fornace ma ne era il cuore in quanto la rifinitura era molto importante, fece tesoro delle tecniche apprese dalla molatura ma pensò anche che la storia del "cuore" era vera al cinquanta percento...
Paolo acquisì importanti esperienze presso diverse vetrerie, ma fu presso la Gino Cenedese, dove apprese le esperienze più importanti, attraverso il prof. Antonio Da Ros, progettista della vetreria Cenedese, e assieme allo scultore e maestro Ermanno Nason ebbe la possibilità di far crescere le sue doti creative.
Paolo Lasciò l'isola di Murano nel 1979 e si trasferì a Marghera dove finalmente aprì una propria azienda la Crystal Glass un laboratorio per le seconde lavorazioni del vetro, non mancarono da subito clienti importanti come: la S.A.V. di Lughetto, La V-LINEA di Scorze’. La VETRELCO di Treviso, e la VENINI di Murano.
Partecipò a numerose mostre organizzate dall'associazione artigiani di Mestre con alcune sue opere: Vaso Incamiciato (cristallo con copertura in vetro blu cobalto) taglio primavera, Forcola da poppa (scalmo) della gondola in cristallo di Murano, Unicorno, lampada con funghi, Lampadari di Murano, vasi e oggettistica in genere.
Altre mostre si susseguirono, una delle più importanti, fu la mostra collettiva fatta a Venezia il nel mese di maggio 1996; "all’improvviso in mezzo alla gente vidi una persona che mi guardava e mi sorrideva." Era il vecchio molatore venuto per vedere le sue sculture, si complimentò, dicendo: "sapevo che ce l’avresti fatta" e questo fu per lui il complimento più importante.
La M.G.S. è nata da un'idea di Paolo Carrara e realizzata dai figli Andrea e Alessandro. Gli oggetti prodotti hanno per garanzia il nome di un grande maestro vetraio Albino Carrara che ha lasciato in eredità le sue esperienze al figlio Paolo e nipoti i quali potranno fornirvi la loro grande competenza in materia.
Nel 2020 la M.G.S. cambia nome e diventa semplicemente: "Carrara - Maestri vetrai dal 1926" anno in cui mio nonno cominciò la sua grande avventura che lo portò a conoscere grandi artisti e persone meravigliose, personalmente per la mia vita non auspico nulla di meglio. Alessandro Carrara Figlio di Paolo Carrara e Nipote di Albino Carrara
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